Lo Stato di eccezione

“Sovrano è chi decide sullo stato di eccezione”.
Questa formula di Carl Schmitt è piuttosto nota, ed ha aperto numerose tesi e diverse interpretazioni.
Rilevante soprattutto perché consente, a chi detenga di quel potere sovrano, di poter ricorrere a misure eccezionali e straordinarie.
L’eccezione è un caso-limite, un evento non previsto, un’alterazione del corso normale delle cose, uno scarto e una discontinuità.
Si tratta di circostanze che determinano di fatto una sospensione del normale corso degli eventi.
Evenienze che alterano le consuete prassi e abitudini.
La condizione, tanto anomala da assurgere a stato di eccezione, è una questione che dipende da qualche evidenza esterna e oggettiva, oppure esiste un margine di arbitrarietà nel definirla?
La situazione di emergenza diventa uno stato di eccezione, insomma, se e solo se ci sia un ampio consenso sulla veridicità e sulla realtà di quella situazione.
Da una parte c’è la questione di legittimità giuridica sulla competenza dei soggetti autorizzati a dichiarare lo stato di eccezione.
Ma l’altra questione importante è quella della corrispondenza tra la situazione reale e la sua rappresentazione.
Per i grandi eventi insomma non possiamo più presupporre una coincidenza tra eventi e la loro narrazione: la posta in gioco è troppo alta per essere ingenui.
Né scettici, né fideisti: l’importante è rimanere lucidi (dubitando di esserlo).
Roberto Sforza