Identità

Identità

La moda risolve a buon prezzo problemi di identità
che pongono fine all’angosciante interrogativo:
“Chi sono?”

Umberto Galimberti

Si narra che il mitico eroe greco Teseo partì con una nave in legno. Durante il viaggio le parti deteriorate venivano sostituite da altre nuove, mantenendo così intatto lo scafo e permettendo la continuazione senza problemi per il viaggio. La forma originaria della nave insomma rimase intatta, anche se le parti originarie non erano più le stesse.

Il racconto simbolicamente rappresenta un paradosso: come si mantiene l’identità delle cose quando le parti che compongono un tutto vengono a essere sostituite? Paradosso che regge anche se si considerassero solamente le modificazioni di quelle parti e, soprattutto, se adattiamo il paradosso all’essere umano.

Come si fa a mantenere l’identità di noi stessi se cambiamo continuamente?

La pratica del QiGong può esserci di aiuto non tanto per risolvere il paradosso, per definizione non risolvibile, ma per reimpostare la questione. Utilizzeremo insomma una massima del QiGong: “osserva e sii consapevole di ciò che si muove nella fermezza, e di ciò che sta fermo nel movimento”.

L’identità non è una sostanza, e quindi determinata e inamovibile. L’identità è un’oscillazione tra due estremi (stabilità e mutamento), che non sono dualisticamente opposti, ma che configurano i limiti di (a)percettibilità e sperimentabilità di noi stessi.

Roberto Sforza