Fuori controllo
La salute è la vita
nel silenzio degli organi.
René Leriche

Abbiamo un’eccedenza vitale, una potenza che ci supera e che ci attraversa.
Se questa viene rivelata dalla fisiologia automatica del respiro, viene poi confermata dall’autonomia della fisiologia del cuore.
Il nostro cuore, quello che batte al centro del petto, è indipendente dalla nostra volontà e dalla nostra ragione, e solo in maniera indiretta può essere influenzato.
Alcuni hanno la prima esperienza di panico quando si soffermano sull’ascolto del proprio battito cardiaco, che fa risaltare la totale mancanza di controllo su un fattore che sembra esterno a sé stessi.
Il panico, per inciso, può essere determinato sia direttamente dalla paura dell’evento minaccioso, ma, ancora più spesso, dall’ingovernabilità della propria reazione all’evento fobico.
Il filosofo francese Jean Luc Nancy, che si sarebbe dovuto sottoporre ad un trapianto di cuore, in un intervento sulla diversità e sul razzismo, utilizzò la metafora del cuore come “straniero”.
L’estraneità percepita del nuovo cuore era assimilabile alla presenza di uno straniero, verso cui si sarebbe dovuta abbassare ogni difesa immunitaria (che rigetta i trapianti) e quindi ad una riduzione della propria sostanza identitaria.
La condizione della nostra vitalità, in fondo, è sempre quella di dimenticarsi parzialmente di sé stessa: la potenza autonoma della nostra vita non va controllata, va orientata.
Roberto Sforza